È davvero strano che in mezzo alla valanga di saperi utili e inutili che andiamo accumulando per tutto il corso della vita non rientri questo: imparare a morire. La contemporaneità ha fatto della morte il suo tabù, il più temuto e occultato
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Tolentino Mendonça – Quotidianità
La vita, a ben guardare, non è tutti i giorni uguale. I giorni, se li abbracciamo bene, non sono un’antologia di momenti opachi e friabili. Gli istanti non sono sprazzi occasionali senza senso, su cui non fare affidamento. La quotidianità è la barca, ed è il viaggio.
Tolentino Mendonça – Quell’andare e venire per tornare a casa
Chiamate in attesa (5)
Usciamo di casa e rincasiamo molte volte. Un andare e venire della quotidianità divenuto così abituale che, la maggior parte delle volte, neppure vi facciamo caso. Uscire di casa non è proprio uscire…
Tolentino Mendonça – L’istante, la grazia e la «scelta decisiva»
Chiamate in attesa (4)
Possono diventare istanti di grazia tutti gli istanti della vita? Oppure no: ci sono istanti limpidi, incomparabili, di cui non conosciamo le regole, e solo questi sono portatori della possibilità di senso e redenzione per la vita?
Tolentino Mendonça – Se nell’esperimento etico vengono salvati i nonni
Chiamate in attesa (3)
I nonni sono maestri di un’arte splendida e rara, l’arte di essere, e di essere sempre di più. Con cosine da niente, i nonni sanno trasformare un normale incontro quotidiano in un’appetitosa celebrazione.
Tolentino Mendonça – Parlando ai muri talvolta qualcuno risponde
Chiamate in attesa (2)
Accettare di parlare a un muro è una inevitabilità imposta dalle cose grandi della vita: l’amore e l’amicizia, la scoperta e la trasmissione della conoscenza, l’organizzazione della vita comune o il cammino di fede.
Tolentino Mendonça – Sono le lacrime che separano il cinema di Fellini e Pasolini
Chiamate in attesa (1)
Il rabbino Soloviel, commentatore della cabala, afferma: «Le due voci, quella di Dio, che non dobbiamo nominare, e la voce del male, del male innominabile, sono terribilmente simili. La differenza fra l’una e l’altra è paragonabile al suono di una goccia di pioggia che cade nel mare».
Tolentino Mendonça: Per una società dell’ascolto
Nella società della comunicazione c’è un deficit di ascolto. In una cultura della valanga di parole come la nostra, un vero ascolto si può configurare solo come una risignificazione del silenzio, un arretramento critico di fronte al delirio di parole e messaggi che a ogni istante vorrebbero impadronirsi di noi.
Il lungo ascolto
José Tolentino Mendonça: L’ascolto della nostra anima è, frequentemente, più lungo e lento di quanto noi non supponiamo, e non è in maniera immediata che riusciamo a esprimerlo. È anche vero, però, che non è mai troppo tardi per trovare il proprio linguaggio personale e profondo.
In principio, la benedizione
José Tolentino Mendonça: Credo che ognuno di noi dipenda da ciò che una benedizione è in grado di mettere in moto. Poiché la vita è dono, e conferma reiterata di tale dono, possiamo dire che “in principio era la benedizione”
Parlare d’allegria
José Tolentino Mendonça: Ciò che ci rende felici deve essere un’esperienza infinitamente più umile dello standard fantasioso richiesto dall’ideologia della felicità. Invece di una felicità astratta dovremmo parlare di più, per esempio, dell’allegria.
Mons. Tolentino: problema dell’uomo di oggi è quello di una identità sconosciuta
Da due mesi alla guida della Biblioteca apostolica e dell’Archivio vaticano, mons. Josè Tolentino de Mendonça racconta ai microfoni di Radio Vaticana Italia la sfida di fare parlare questi tesori al cuore del mondo contemporaneo
Questa società ha perso il desiderio
José Tolentino Mendonça:
È la sete dell’anima che ci fa uomini. Ma troppe volte la neghiamo, travolti da effimere soddisfazioni che mortificano la voglia di bere. E le nostre Chiese hanno sete?
Una rilettura del vangelo di Luca. Elogio della sete
Uno stralcio del libro “Elogio della sete” (Milano, Vita e Pensiero, 2018) di José Tolentino Mendonça, sacerdote, poeta e scrittore portoghese. «Lungo gli anni ho raccolto diverso materiale sulla sete» ma «non avevo un’idea concreta di come impiegarlo. Fino al giorno in cui squillò il mio telefono e all’altro capo del filo mi parlava papa Francesco».
Esercizi spirituali del Papa (3)
L’umanità che noi fatichiamo ad abbracciare, la nostra stessa e quella degli altri, è l’umanità che Gesù abbraccia veramente, poiché egli si china con amore sulla nostra realtà, non sulla idealizzazione di noi stessi che ci andiamo costruendo.
Esercizi spirituali del Papa (2)
Quarta meditazione degli Esercizi spirituali del Papa: L’accidia, la perdita del sapore di vivere Debora Donnini – Vatican News martedì 20 … Altro
Ciò che resta di religioso in questa società “laica”
Chiamate in attesa (30)
A cura di José Tolentino Mendonça
Ai giorni nostri vanno acquisendo plausibilità, applicate al religioso, espressioni che agli orecchi di altri secoli sarebbero parse del tutto insolite, espressioni che dicono molto del processo epocale in cui ci troviamo. È un processo che s’intuisce essere di lunga durata e non solo esterno alle religioni.
Simone Weil, la “santa” alla ricerca della Verità
Chiamate in attesa (29)
A cura di José Tolentino Mendonça.
La santità può essere scioccante quanto un insulto. Si pensi a Simone Weil. Se fosse vissuta in un monastero, se avesse deciso di fissare la sua esistenza nel circoscritto silenzio di un chiostro, qualunque esso fosse, probabilmente la sua testimonianza non sembrerebbe così incatalogabile e scandalosa come invece si sta rivelando sempre più.
Cultura sostenibile? Sì, è una necessità
Chiamate in attesa (28)
A cura di José Tolentino Mendonça
L’Organizzazione delle Nazioni Unite ha scommesso, nel tracciare gli obiettivi di sviluppo per il nuovo millennio, sulla creazione di un nuovo concetto: la sostenibilità culturale. Già conoscevamo le nozioni di sostenibilità economica o ambientale; ora emerge questa nuova categoria a ricordarci che tanto il patrimonio culturale di ogni comunità umana quanto le sue industrie culturali e creative, come le sue infrastrutture e pratiche culturali, sono ossature strategiche per il presente e per le generazioni a venire…
Rosenzweig, così il Messia interrompe il progresso
Chiamate in attesa (27)
A cura di José Tolentino Mendonça.
Uno dei libri più straordinari del XX secolo fu scritto quasi interamente su piccole cartoline postali, inviate dal fronte durante la prima guerra mondiale. Fu così che Franz Rosenzweig, in ore tenebrose della storia dell’Occidente, lo costruì, intitolandolo La stella della redenzione.
Quel linguaggio che unisce tecnologia e teologia
Chiamate in attesa (26)
A cura di José Tolentino Mendonça.
“Salvare”, “convertire”, “giustificare” sono verbi di chiarissima estrazione teologica che oltretutto giocano un ruolo fondamentale nella dogmatica cristiana. Ma nel convivio quotidiano con i nostri dispositivi portatili, “salvare” equivale a memorizzare un documento Word; “convertire” significa adottare un determinato formato elettronico; “giustificare” corrisponde ad aggiustare uniformemente il testo sulla pagina tra i margini sinistro e destro. Sarà stato il caso a infilare il linguaggio teologico in questo arcipelago della tecnica?
L’impoverimento dello sguardo
Chiamate in attesa (25)
A cura di José Tolentino Mendonça.
L’impoverimento dello sguardo indotto dal nostro modo di vita accelerato non investe solo l’ambito clinico: è dappertutto. Ricordo la preoccupazione e l’azzeccata ironia con cui la scrittrice portoghese Sophia de Mello Breyner Andresen descrive tale depauperamento in alcune poesie dell’ultimo libro da lei dato alle stampe quand’era in vita. La poetessa vi denuncia l’attivismo in cui noi cadiamo, dove «l’orecchio non ode il flauto della penombra», dove «il pensiero nulla sa dei labirinti del tempo» e «lo sguardo prende nota e non vede».
Il turista del XXI secolo in viaggio alla ricerca di senso
Chiamate in attesa (24) José Tolentino Mendonça.
Parlando in termini antropologici, il viaggio contemporaneo è diventato una modalità per esporci alla ricerca di senso. Sarà, questo, possibile? Si fatica, ovviamente, ad accostare il turista del XXI secolo a Marco Polo. O a paragonare senza ironia le sue motivazioni a quelle del patriarca Abramo o del monaco cinese Xuánzàng, che visse nel VII secolo a.C. e fu uno dei primissimi a scrivere un racconto di viaggio. Non per questo è meno vero che i milioni di umani che si ammucchiano negli aeroporti pronti per le cosiddette “destinazioni turistiche” condividono un patrimonio simbolico con i veri viaggiatori. E forse varrebbe la pena di riflettere più spesso a partire di qui.
Le pagine del Vangelo scritte come un romanzo
La sorpresa di un ritratto.
Anticipiamo qui alcuni brani tratti dal libro di don José Tolentino Mendonça dal titolo “Gesù. La sorpresa di un ritratto” (San Paolo, pagine 234, euro 16,00). Sui temi affrontati dal teologo portoghese nel volume, che si sviluppano attorno ad alcune considerazioni sull’arte narrativa dell’evangelista Luca…
Insonni e iperattivi non sappiamo più abitare il presente
Chiamate in attesa (23)
A cura di Tolentino Mendonça.
Abbiamo smesso di «esserci» e anche di «sapere di esserci». Adesso siamo fluttuanti, sporadici, disancorati e vaghi. Ci sentiamo obbligati a vivere sette vite in un giorno solo, ci muoviamo ansiosi, come disincontrati.
La musicista di Bach, Pasolini e le parole dell’anima
Chiamate in attesa (22) a cura di Tolentino Mendonça. La musicista Giovanna Marini racconta in modo delizioso la circostanza in … Altro
E il dolore non sia un risentimento
Chiamate in attesa (20) a cura di Tolentino Mendonça. Può sembrare strano, ma a un certo punto ci aggrappiamo al … Altro
«Llansol ha ragione: ci comprendiamo facendoci compagnia»
Chiamate in attesa (19) a cura di Tolentino Mendonça. Non so se arriviamo mai a comprendere per davvero. Possediamo esperienze, … Altro
La mia migliore pastasciutta? Era fatta solo di parole…
Chiamate in attesa (18) a cura di Tolentino Mendonça. Posso ben capire come, in qualsiasi sondaggio che si faccia sui … Altro
Bisogna saper ringraziare: anche di quanto non ci è stato dato.
Chiamate in attesa (17) a cura di Tolentino Mendonça. La cosa più normale è ringraziare di quanto ci è stato … Altro
Il Natale, festa del tubo digerente
Chiamate in attesa (16) a cura di Tolentino Mendonça. Un padre e il figlio «ritrovato» con i profumi e i … Altro