L’Africa è per l’Unesco un’esplicita priorità, anche se allo stato attuale non appare come la regione del mondo numericamente più rappresentata: 54 «elementi» per l’Africa subsahariana sui 549 al momento elencati e distribuiti su 127 Paesi del mondo.
Categoria: Società – cultura
Non c’è Europa senza trascendenza
George Steiner, uno dei più grandi intellettuali del Novecento e mastro della letteratura mondiale, è morto qualche giorno fa. Lo ricordiamo con una straordinaria intervista, uscita sulla rivista Vita e Pensiero nel 2004, nella quale il grande critico parla dell’Europa, della coscienza, della creazione. Un testo ricchissimo, difficile da eguagliare nel panorama di oggi.
Enzo Bianchi – Nel cammino il senso della vita
Solo nel silenzio si può fare l’esperienza che “niente è senza voce”, come scriveva Paolo di Tarso. Sì, quando cammino e non resto distratto o chiuso in me, ogni cosa ha un messaggio da offrirmi, anzi diventa essa stessa una parola.
La cultura della paura
Noi umani siamo “programmati” per la sopravvivenza; di fronte al pericolo reagiamo per paura. Tuttavia, “Le paure sono inculcate in noi e possono, se lo desideriamo, essere educate” (Karl Augustus Menninger), perché “L’ignoranza è genitrice di paura” (Herman Melville).
Enzo Bianchi, “Si può sperare solo insieme”
Abitare il tempo significa invece abitare ciò che viviamo, ritrovare il senso della durata, darsi tempo per guardare indietro, in avanti, e dunque per considerare con sapienza il presente, assumendo la realtà: in una parola, siamo chiamati a fare del tempo il luogo, lo spazio della vita.
La vera storia di Babbo Natale
Ogni anno la diatriba è la stessa: Babbo Natale o Santa Claus? Non si tratta di una domanda che ha solo a che fare con temi legati al consumo. Il vecchietto con la lunga barba bianca e vestito di rosso è così entrato nel nostro immaginario che, in fondo, tutti sentiamo l’intimo dovere di schierarci da una parte o dall’altra.
Gianfranco Ravasi, “Trappole postmortali”
«La morte è il riposo, ma il pensiero della morte è il disturbatore di ogni riposo». La verità di questo assioma, annotato nel suo diario Il mestiere di vivere, Pavese l’ha dimostrata tragicamente col suo suicidio. Ai nostri giorni, però, si è adottato un altro sistema per neutralizzare questa inquietudine…
Enzo Bianchi, “È tempo di un’insurrezione delle coscienze”
«È l’ ora di un ’insurrezione delle coscienze. Dobbiamo assumerci responsabilità, impegnarci in una concreta resistenza alla cattiveria, al disprezzo, altrimenti la barbarie andrà al potere. La storia ci insegna che la violenza verbale può diventare violenza fisica»
L’uomo e l’eterna sfida del rapporto con l’altro
Lo straniero è la figura paradigmatica dell’altro e l’amore chiede all’ego di farsi indietro per fare spazio al tu. Moni Ovadia ai Dialoghi di Trani sulla “Responsabilità”
Enzo Bianchi, Impariamo a leggere
Quando la barbarie avanza, si mostra innanzitutto tale proprio per l’ostilità verso il leggere, fino alla distruzione dei libri, al rogo delle biblioteche. Non dimentichiamo il monito di Heinrich Heine: “Dove si danno alle fiamme i libri, si finisce per bruciare anche gli uomini!”.
Se vogliamo vivere insieme impariamo le parole giuste
È solo quando l’io riesce a convivere con se stesso (e le sue molteplici alterità) e con il tu (e le sue altrettanto molteplici alterità), che si pone poi il problema del “noi” e della convivenza sociale.
Enzo Bianchi, La nostra parola sia umile
Oggi siamo invasi dalle parole, dal rumore, dalle chiacchiere; l’inquinamento sonoro può ormai essere annoverato tra i problemi ecologici. Molti avvertono il bisogno del silenzio, cioè imparare a tacere per riscoprire la bellezza del silenzio e la bellezza di forme di comunicazione non verbali.
Imbambolati dal gender
Dopo le aule scolastiche e gli schermi cinematografici e televisivi, la colonizzazione-gender invade gli scaffali dei negozi di giocattoli. Ed è proprio il caso di dire che quando il consumismo si intreccia all’ideologia è lecito attendersi di tutto.
Tolentino Mendonça: Per una società dell’ascolto
Nella società della comunicazione c’è un deficit di ascolto. In una cultura della valanga di parole come la nostra, un vero ascolto si può configurare solo come una risignificazione del silenzio, un arretramento critico di fronte al delirio di parole e messaggi che a ogni istante vorrebbero impadronirsi di noi.
La creazione sospesa tra scienza e fede
Da dove veniamo? Dove andiamo? Chi siamo? Sono le domande classiche del pensiero, di fronte alle quali con Tonelli possiamo concludere che «arte, bellezza, filosofia, religione, scienza, in una parola la cultura, sono la nostra tenda magica, e ne abbiamo bisogno, disperatamente, da tempo immemorabile».
L’Africa animista riletta col Vangelo
Cosa significa essere animisti, ma soprattutto cosa vuol dire arrivare al cattolicesimo dalla religione degli antenati. Il lucido sguardo di un africano, teologo gesuita, alla luce di papa Francesco
Bruno Forte, Il nuovo umanesimo significa solidarietà
Nella visione cristiana, ma anche in quella laica, la concezione dell’orizzonte ideale del Paese è agli antipodi delle logiche sovraniste
Omosessualità, “Dio mi ha creato così”. La scienza smentisce l’ideologia
Un recente studio smentisce la spiegazione del “Dio mi ha fatto così”. Il ruolo della genetica nell’orientamento sessuale ridotto all’1%. A pesare maggiormente cultura e ambiente. Con buona pace dell’ideologia.
Il volontario di Auschwitz che si fece internare per documentare l’orrore
Witold Pilecki si consegnò ai lager per aiutare la resistenza polacca. Fuggito, rivelò nel ‘43 lo sterminio. Ma gli inglesi non gli credettero. E i comunisti lo uccisero nel ‘48
Elogio dell’amicizia in tempo d’estate
L’interesse per il rapporto di amicizia è sempre stato vivo nella filosofia e nella letteratura. Tutti i maggiori filosofi e letterati ne hanno trattato l’essenza sin dalla notte dei tempi. Nella tradizione cristiana accade un fatto assolutamente nuovo e rivoluzionario. Cristo, maestro e Signore, tratta i suoi discepoli come «amici»
Il viaggio dell’ingiustizia: nell’agosto di 400 anni fa lo sbarco dei primi schiavi africani in Virginia
Nell’agosto del 2019 ricorre il 400° anniversario dell’arrivo dei primi schiavi africani in quelle colonie inglesi che oggi sono note come Stati Uniti d’America: era il 1619.
Massimo Cacciari – A un’Europa vecchia e sterile serve il fertilizzante della Chiesa
“Una forza politica può dare un’immagine di sé conservatrice, ma se la dà la Chiesa è spacciata. Alla riforma devi rispondere con la tua riforma, alla crisi rispondi con i santi, rispondi con San Francesco, con Sant’Ignazio, non puoi rispondere difendendo etiche e basta”.
La fraternità, dalla Rivoluzione francese ad Abu Dhabi
In questi ultimi anni è consueto sentire ripetere che dei tre grandi principi della Rivoluzione francese liberté, égalité e fraternité è stato quest’ultimo a essere il più trascurato….
Quelle fake news sulle crociate
È diffusa una retorica sulle crociate. Quella secondo la quale sarebbero state espressione ante litteram del colonialismo europeo nei confronti di miti e pacifici popoli islamici. Si tratta di un riduzionismo storico che dimentica od omette volutamente alcuni retroscena che precedettero il 27 novembre 1095…
Fede e neuroscienze: il ruolo del corpo
L’aspetto forse più inquietante, quando ci si riferisce al corpo, è che se ne è sempre parlato e se ne parla sempre di più, ma troppe volte a scapito del corpo stesso, quasi che al di là del considerarlo più o meno importante, il corpo sia comunque un oggetto muto…
Cardinal Ravasi: Sventolare il crocefisso? Un rituale magico
«Credere è un rischio. Fede e religione non sono sinonimi, anche se tra loro connessi. La fede è un’esperienza esistenziale, una scelta radicale. La religione è la manifestazione esteriore. Agitare il Vangelo, ostentare il rosario, baciare il crocefisso non fa di te necessariamente un credente».
Fabrizio Floris: Soyinka e i “no“ alla violenza
«Non ci siamo tutti evoluti nello stesso modo, ci sono popolazioni primitive che non hanno parole per dire omicidio, assassinio, violenza, e forse un giorno non le avrà più nessuno». La recente lezione del Nobel a Torino, in occasione del suo ritorno alla poesia.
Il multiculturalismo non è il vero pericolo (3) Combattere la deculturazione
Gli incontri con gli stranieri sono destinati a moltiplicarsi. Ci tocca solo trarre il meglio da questi incontri, a casa loro come da noi, e questo passa attraverso la cooperazione laggiù, l’integrazione qui. Le forze del nostro interesse e della nostra coscienza ci spingono nella stessa direzione.
E depois do futuro? A provocação de Franco Berardi
Depressão. Paralisia da vontade. Captura e impotência permanentes. Como os sonhos da modernidade degeneraram, em todo o Ocidente, em vertigem distópica? Como reunir as forças para o possível resgate?, indaga filosofo italiano Franco Berardi, mais conhecido por Bifo, escritor e agitador cultural italiano.
Il multiculturalismo non è il vero pericolo (2) Per un’autentica integrazione
Il primo obbligo per tutti gli abitanti di un Paese, che vi siano nati o arrivino da altrove, è di rispettarne le leggi e le istituzioni, dunque aderire al contratto sociale di base. Non c’è invece motivo di esercitare un controllo sull’identità culturale gli uni degli altri…
Il multiculturalismo non è il vero pericolo (1) L’identità culturale
Tzvetan Todorov affronta il problema della cultura, sempre composita, perché intersecata con altre culture. La cultura – come la persona – è sempre fatta di relazioni: il pericolo non è il multiculturalismo, ma la deculturazione, la mancanza di vita familiare e scolastica. Considerazioni tanto profonde quanto attuali.